giovedì 31 dicembre 2009

Buon anno


 

Ultimo post del 2009. La speranza, di tutti, è che il prossimo anno sia migliore di quello che sta finendo. Non voglio essere pessimista, almeno oggi. Del resto come disse un saggio: "Il pessimista è solo un ottimista con esperienza". Pertanto dirò che non sarà difficilissimo che il 2010 potrà essere migliore del 2009. Noi siamo qui, a fare il poco che possiamo fare, perché la speranza si avveri. Buon anno a tutti.

martedì 15 dicembre 2009

L'incendio del Reichstag


Berlino, 27 Febbraio 1933. Poco dopo le nove di sera le stazioni dei pompieri sono in allarme: il Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento tedesco, sta bruciando. All'arrivo di polizia e pompieri un'esplosione ha già distrutto l'aula dei deputati. Le indagini appurano che l'incendio è partito da più punti ed è stato alimentato con ingenti quantitativi di materiali infiammabili. Viene trovato sul luogo un uomo, Marinus van der Lubbe, che tentava di nascondersi. Arrestato e torturato, l'uomo, noto agitatore comunista, confessa di aver agito da solo. Hermann Goering, presidente del Reichstag, dichiara che il fuoco era stato appiccato dai comunisti e fa arrestare i capi del partito. Adolf Hitler, cancelliere del Reich (capo del governo),  si avvantaggia della situazione per dichiarare lo stato di emergenza e, sostenendo che questo è il primo atto rivoluzionario dei comunisti, incoraggia il vecchio Presidente Paul von Hindemburg a firmare il "Decreto dell'incendio del Reichstag", che abolisce la maggior parte dei diritti civili forniti dalla costituzione del 1919 della Repubblica di Weimar. Il decreto serve a Hitler per ottenere l'arresto dei leader comunisti prima delle imminenti elezioni. Quando il neoeletto Reichstag si riunisce per la prima volta, il 23 marzo 1933 per votare sul "Decreto dei pieni poteri", che gli darà il diritto di governare per decreto e sospendere molte libertà civili, gran parte dei deputati comunisti sono già in prigione e, tra comunisti e socialdemocratici, a 107 deputati viene impedito di partecipare alla votazione.
Lubbe, Ernst Torgler (presidente del gruppo parlamentare comunista) e tre comunisti bulgari (Wassil Tanef, Bragoj Popof e il funzionario del Comintern Georgi Dimitrov) vengono accusati dell'incendio. Al processo, che si terrà a Lipsia negli ultimi mesi del 1933, assisterà un centinaio di giornalisti stranieri. Dimitrov respingerà le accuse e le rivolgerà contro i nazisti, mettendo in ridicolo il teste a carico Goering, che lascerà l'aula infuriato. La magistratura, ancora indipendente, giudicherà Lubbe colpevole, ma assolverà gli altri imputati. Lubbe, condannato a morte, sarà giustiziato, Torgler, nonostante l'assoluzione, finirà in un lager e i tre bulgari verranno espulsi dalla Germania. Dopo questa sentenza i nazisti costituiranno il "Volksgerichtshof" (tribunale del popolo) presieduto da magistrati di loro gradimento, competente a giudicare tutti i reati politici. Questo tribunale, sotto la guida di Roland Freisler, diverrà tristemente noto per l'enorme numero di condanne a morte inflitte.
(Grazie a Wikipedia)
 
Per saperne di più:


mercoledì 25 novembre 2009

Influenze

Dal mio amico Alessandro ho ricevuto questo articolo, tratto da un altro blog (ricordidivita.splinder.com), che rilancio volentieri.

La sera, il Ministro della salute Maurizio Sacconi rientra a casa.
Si siede a tavola. Accanto a sé la moglie, Enrica Giorgetti. Trascurando i  dialoghi privati tra i due, è credibile che parleranno anche di questioni legate al lavoro di ognuno? Sì. Bene. Ma se lui dirige un Ministero, quello della salute, e lei è Direttore Generale di Farmindustria che rappresenta, diciamo, tutte le aziende farmaceutiche italiane, la conversazione tra moglie e marito assume contorni inquietanti? Sì.
Il Ministero della salute stabilisce, attraverso la AIFA (Agenzia italiana farmaci), i prezzi dei farmaci ma anche quali farmaci ritirare dal commercio e quali no e anche, per restare all'attualità, se rendere obbligatorio il vaccino contro il virus dell' A/H1N1 (conosciuto erroneamente come influenza suina) oltre che per le fasce, cosi dette a rischio, anche a soggetti tra i 2 e i 27 anni per un totale di 15,4 milioni di persone, considerando che il vaccino prevede due dosi significa che verranno acquistate 48 mln di dosi di vaccino pandemico, stiamo parlando di un giro d'affari che si aggira sui 10 miliardi di dollari e 600 milioni di dosi prenotate per tutto il mondo.
Per restare sull'attualità più stretta, si stanno acquistando circa 48milioni di dosi, un grande affare per le aziende e per Farmindustria che le rappresenta e che, come spiega il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano: "L'acquisto di 48 milioni di vaccini sarà una spesa non indifferente per le già malandate casse dello Stato e addirittura probabilmente inutile. Se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi non è necessaria. Esiste, certamente una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche».
Tutto questo, premettendo, che non ci sono elementi per dubitare della professionalità della dottoressa Giorgetti, laureata in Giurisprudenza, nominata Direttore generale di Farmindustria che fa capo a Confindustria, dopo essere stata direttore dei rapporti istituzionali e della comunicazione di Autostrade S.p.A. e direttore dell'Area  strategica impresa e territorio di Confindustria, ma il fatto che sia moglie del Ministro della salute è un fatto che non garantisce ai cittadini alcuna certezza di imparzialità nella gestione della salute pubblica. Non si può, infatti, trascurare che Farmindustria, che riunisce oltre 200 imprese del farmaco operanti in Italia, nazionali e a capitale estero, è soggetta ai controlli del Ministero della Sanità/ Salute, controlli che vanno da quelli sull'avvio dell'impresa, di natura sanitaria e non sanitaria sugli stabilimenti, ai controlli sul prodotto a quelli sulla sua immissione in commercio e sulla presentazione del prodotto, a quelli sui prezzi, a quello sulla presentazione del farmaco in commercio (etichetta, foglio illustrativo e pubblicità) che riguarda la presentazione al pubblico del prodotto e le sue successive modificazioni ecc...
E mentre in Italia il fatto non è tale da guadagnarsi le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali e, di conseguenza di non suscitare l'indignazione di cittadini non informati, all'estero non è così.
Per appurarlo basta leggere la britannica Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, forse, in assoluto quella considerata, insieme a Scienze, di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale, fondata nel 1869, che il 7 agosto, in un dettagliato articolo dal titolo "Clean hands, please" (Mani pulite, per favore) avverte: "...Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l'associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche ... Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l'inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato". Nature, che, a differenza di quanto accade nel nostro Paese, dove la memoria viene considerata ingombrante, ricorda che gli scandali nel nostro Ministero della Salute abbiano origini lontane risalendo ai tempi dei De Lorenzo, dei Poggiolini, ecc. "Il Governo", conclude Nature, "dovrebbe pensare due volte se può essere il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini".
Ma vi siete mai domandati perché in tv appare sempre il viceministro alla salute Fazio ed il Ministro Sacconi no?
Ma è normale che per sapere cosa è avvenuto e cosa ancora avviene in Italia, dobbiamo leggere la stampa estera?

Per maggiori informazioni:
Istituto Mario Negri, Via La Masa 19 - 20156 Milano
www.marionegri.it 
mailto : mnegri@marionegri.it

lunedì 16 novembre 2009

Ultimo libro letto




"Il museo dell'inferno" di Derek Raymond. Con questo libro, pubblicato un anno prima della sua morte, Derek Raymond, nom de plume di Robert William Arthur Cook (1931-1994), conclude la serie di romanzi (cinque) della Factory (ovvero Scotland Yard, sede della polizia metropolitana di Londra). In realtà è uscito postumo un sesto romanzo, ma senza il protagonista degli altri cinque, un anonimo sergente della sezione A14 (Omicidi Irrisolti), dal passato più che tormentato.
A mio avviso non il migliore della serie, è anche il più ostico per il lettore: un terzo del libro è dedicato ai deliri pseudo-filosofici dell'assassino, che si "confessa" durante gli interrogatori. L'autore sembra stanco, come il protagonista, e l'intreccio ne risente. Comunque una buona lettura, per gli amanti del genere noir, ai quali consiglierei di leggere la serie partendo dal primo, "E morì a occhi aperti" (1983), per poi leggere i seguenti, "Aprile è il più crudele dei mesi" (1984), "Come vivono i morti" (1986) e il più bello (non solo per me) "Il mio nome era Dora Suarez" (1990).
Buona lettura.

martedì 10 novembre 2009

Vorrei dire


Non lo hanno certo rispettato da vivo. Ma ora che Stefano Cucchi è morto, potrebbero almeno rispettare la sua memoria. Invece ci tocca sentire il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Carlo Giovanardi che, di fronte alle terribili immagini del suo corpo devastato sentenzia: "Sono le persone che prendono la droga che si riducono così!". E Giovanardi cosa ha preso per ridursi come è?

Dopodiché vorrei postare uno scritto di Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore. Dal suo "Romanzo criminale" è stato tratto l'omonimo film (uno dei migliori film italiani delle ultime stagioni) e l'omonima serie televisiva. Quanto scritto da lui aiuta a far capire perché mi sento sempre più lontano dal "Corriere della Sera".

Al cittadino non far sapere

Condivido pienamente le preoccupazioni espresse dal Corriere della Sera: se davvero insegnassimo nelle scuole «Cittadinanza e Costituzione» trasformeremmo, sciaguratamente, «la democrazia in catechismo». Parole sante. I nostri ragazzi devono essere tenuti alla larga da discutibilissimi precetti quali l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge (art. 3), il ripudio della guerra (art. 11), la libertà di culto (art. 8), di associazione (art. 18), di pensiero (art. 21), il diritto alla salute (art. 32) e all’istruzione (art. 34), il dovere di pagare le tasse (incredibile, vero? Beh, c’è anche quello, all’art. 53), la irrevocabilità della forma repubblicana (art. 139). La maligna forza persuasiva di detti precetti è tale che i nostri figli potrebbero convincersi della validità della nostra Costituzione e mandare al diavolo quei politici, baroni e maestri del pensiero che da anni si battono per cambiarla (taluni sognando più mature e consapevoli forme di governo, ispirate a legislatori del calibro di Sardanapalo e del Leonida di Frank Miller). O, addirittura, potrebbero prendere tanto sul serio questo confuso agglomerato di “buonismo democratico” da pretenderne l’applicazione. Inoltre, i nostri ragazzi potrebbero persino coltivare la perniciosa illusione che la scuola non serva soltanto a ingozzarli di nozioni come oche da foie gras, ma possa e debba contribuire (orrore!) a farne cittadini civili e consapevoli. Ciarpame culturale che abbiamo già sperimentato con l’esecrando Sessantotto, e che, fortunatamente, il vento impetuoso del progresso (e le norme della Finanziaria) spazzeranno presto via. Così i nostri ragazzi, finalmente istruiti da savi maestri senza grilli per la testa, saranno liberi di formarsi una coscienza critica attraverso strumenti più adeguati: Wikipedia, la Curva, Miss Italia e il Grande Fratello.

da: l'Unità - 10/11/2009

sabato 7 novembre 2009

JÓNSI & ALEX - Riceboy Sleeps


Uscito senza clamori (ma non sfuggito a chi segue le vicende musicali dei Sigur Rós), questo lavoro si affianca discretamente al percorso artistico dei succitati Sigur Rós.
Riceboy Sleeps non è solo il titolo dell'album, ma anche il nome del progetto artistico (non solo musicale) del duo Jónsi & Alex. Jónsi altri non è che Jón Þór Birgisson, chitarrista e cantante dei Sigur Rós, mentre Alex (Somers) è un musicista e artista visuale americano, da tempo residente a Reykjavík. La sua vita artistica lo vede come fondatore della poco conosciuta band dei Parachutes e come disegnatore di alcune copertine dei dischi dei SR. Gli ingredienti di questo disco di "ambient music" sono: Brian Eno (da "Discreet Music" a "Music for Films" e "Music for Airports"), naturalmente SR, ma anche Björk ("Vespertine"). Suoni suggestivi, anche se i crescendo non culminano nelle attese esplosioni, come ci si aspetterebbe dai SR. Ma abbiamo già detto che questa è un'altra musica. Piacevole all'orecchio, ma questo non deve far pensare che questo tipo di sonorità siano sempre gradevoli, basta ascoltare il noioso "Manafon" di un (comunque) grande  artista come David Sylvian. Collaborano il solito quartetto delle Amiina e il coro Kopavogsdætur.


Per saperne di più:

Di seguito il link per il download:

http://www.megaupload.com/?d=TGIPCZ3V

Enjoy

domenica 1 novembre 2009

L'uomo che sapeva troppo poco

Il titolo del mio primo vero post, richiama alla memoria, inevitabilmente, un vecchio film (anzi due...) di A. Hitchcock. Ma esprime anche la condizione di chi come me, in un'epoca di grandi possibilità (teoriche) di conoscenza, non riesce a trovare una reale soddisfazione al proprio bisogno di sapere, se non la verità, almeno qualcosa che ci avvicini ad essa. La risposta, forse, è nello scambio di opinioni, di ipotesi, di esperienze, di gusti.
La risposta è in un blog come questo.
Almeno è un tentativo.
Cosa ci sarà in questo blog? Quello che sentirò di esternare, come quando si incontra(va) un amico e si parla(va) dell'ultimo libro letto, dell'ultimo film visto, di accadimenti recenti che ci hanno colpito, di una mostra, di vacanze, di progetti. Ci saranno articoli tratti da quotidiani e altre fonti opportunamente citate. Segnalazioni di siti, di blog amici. Link per lo scarico (download) di musica. Qualche foto e altro.
Vedremo.

AVVERTIMENTO

I links (collegamenti) per il download (trasferimento in elaboratori remoti) di brani musicali sono relativi a files compressi a bassa fedeltà, di tipo mp3, in accordo con l'art. 70, comma 1 bis della Legge 24 Aprile 1941, n. 633 ("Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio"), così come modificato dall'art 2, comma 1 della Legge 9 Gennaio 2008, n. 2 ("Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori") e sono pubblicati per uso didattico e/o scientifico, non a fini di lucro.
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