Det sjunde inseglet – SV - 1956
Svezia. Epoca medievale. Di ritorno da una Crociata in Terra
Santa con il proprio scudiero, Il cavaliere Antonius Block incontra la Morte.
Egli non è pronto ("Dicono tutti così", gli dice la Morte), sfida
agli scacchi il triste mietitore e ottiene una proroga fintantoché dura la
partita; poi prosegue verso il suo castello, dove l'attende la sua sposa.
Durante il viaggio, cavaliere e scudiero attraversano una terra devastata dalla
peste, popolata dai vari personaggi del film, che vanno incontro al proprio
destino: una compagnia di saltimbanchi, un truffatore, un fabbro in cerca di
sua moglie - sedotta da uno dei comici -, una strega bambina condannata al
rogo. Il cavaliere è in cerca di risposte, ma nessuno può dargliele. Quando
capisce che il suo destino (e quello dei suoi compagni di viaggio) è segnato,
tenta di salvare la coppia di giocolieri con il loro piccolo, gli unici che, a
suo giudizio, vivono apprezzando quello che hanno, senza pensare al traguardo,
riuscendo a vivere in piena armonia con la natura e con la propria coscienza.
I personaggi del cavaliere e del suo scudiero riflettono,
probabilmente, le due personalità dello stesso regista: l'uomo dubbioso, che
vuole sapere, vuole conoscere Dio, il suo ruolo nel mondo, il significato della
vita e della morte e l'uomo pragmatico, saggio a suo modo, che si contenta di
sapere quel poco per vivere soddisfacendo i propri sensi. "Il settimo
sigillo", presentato nel 1957 al Festival di Cannes (dove vinse il Premio
Speciale della Giuria), ha rivelato al grande pubblico il sommo regista Ingmar
Bergman, il cinema svedese e alcuni attori come Max von Sydow (il cavaliere),
che avrà una splendida carriera a Hollywood, la dolcissima Bibi Andersson (Mia,
la moglie del giocoliere), che girerà film in tutto il mondo, e l'ottimo Gunnar
Björnstrand (lo scudiero), un fedelissimo del regista svedese con il quale girò
più di venti film.
Avrò avuto dieci o undici anni quando vidi la prima volta
questo film e mi affascinò subito. In seguito, l'ho sempre ricordato come un
capolavoro imprescindibile.
(Pubblicato su Film del Giorno, il 1 Febbraio 2018)
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